Qualità e Fast Fashion
Il futuro della moda
La qualità dei prodotti, dei tessuti e dei filati è sempre stato un fiore all' occhiello del made in Italy. Un prodotto di qualità rispecchia il concetto di un bene che non invecchierà mai, che non si rovinerà e che col tempo acquisterà più valore. Con l’avvento del “fast fashion” questo concetto si è un po' perso per strada, la moda “mordi e fuggi” prevede proposte stilistiche a basso prezzo, ma decisamente legate all'ultima tendenza moda con una produzione velocissima di capi molto economici ispirati alle ultime tendenze proposte dai grandi brand.
Il consumatore fino ad ora è stato invogliato a comprare un capo apparentemente molto simile alle passerelle ma con una fascia di prezzo accessibile a tutti, che proprio per questo motivo durerà nell'armadio poco tempo e così si correrà a comprarne subito un altro. Oltre a questo i capi sono prodotti in parti del mondo dove il prezzo è più conveniente e sono prodotti in larga scala, senza tener conto della qualità e della confezione, dove il costo della manodopera e del lavoro è basso e spesso i lavoratori sono sottopagati e sfruttati.
Con la sensibilizzazione del consumatore verso queste realtà e verso prodotti più etici, il fast fashion ha subito qualche cedimento e l’industria della moda negli ultimi anni ha cercato di proporre un prodotto più pulito e di qualità, ritornando ad un concetto di “compro meno e compro meglio” e credo che piano piano si arriverà ad un consumo più sensato.
La pandemia del Covid19 ha accelerato la sensibilizzazione nel sostenere il futuro del nostro pianeta e molti grandi stilist, tra cui per primo Giorgio Armani, hanno detto stop a questa corsa pazza di sfilate, collezioni, pre-collezioni e cruise, riportando al valore del capo, alla sua qualità e alla sua unicità. Sicuramente si arriverà ad un consumo più intelligente, duraturo e anche locale.